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Descrizione
Realizzata sul sedime del vecchio edificio sacro, fu progettata dall’architetto Ernesto La Padula nel 1933, in pieno ventennio fascista, in onore del Santo Patrono del paese, ed incorporò anche la preesistente chiesetta del Purgatorio.
L’edificio, con la sua architettura stilisticamente novecentista, presenta un disegno progettuale semplice, lineare, a cadenze simmetriche. Le linee essenziali e l’assenza di ornamenti si impreziosiscono di rimandi alla classicità, quali i tre fornici del nartece, e dalla generale compostezza formale. L’impianto planimetrico è di tipo basilicale composto da una navata centrale maggiore e da due laterali più basse.
Esternamente i tre fornici a tutto sesto del nartece coincidono internamente solo con lo spazio grande, le due navate laterali sono rivelate dai due volumi più bassi che si congiungono perfettamente all’altezza della navata centrale grazie all’arrotondamento dei volumi. La navata di sinistra, inoltre, si congiunge alle fabbriche degli edifici preesistenti, dando così maggior rilievo all’aula centrale.
Costante presenza del numero tre, riferito alla Trinità, si rileva anche nella modulazione tripartita in alzato ottenuta inserendo una cornice marcapiano all’altezza del timpano e, d’ispirazione classica, la presenza di quattro gradini che sollevano l’edificio sacro con lo scopo di staccarlo dalle costruzioni profane, come negli antichi templi greci e romani.
All’interno anche il pavimento è tripartito longitudinalmente e l’illuminazione è data da tre finestre arcuate poste al di sopra dei tre fornici delle navatelle. L’altare maggiore, ora sostituito da una Mensa Eucaristica di modeste dimensioni, era in marmo pregiato di Carrara. In ogni campata sono presenti tracce di altari marmorei divisi in tre parti e sormontati da trittici. In fondo al presbiterio è presente una grande nicchia – per la statua raffigurante il Santo Patrono – a sezione semicircolare, segnata ed enfatizzata dalla parete di fondo che arretra in maniera scalare, quasi a simulare un’abside. Lungo le pareti delle navatelle sono presenti dei dipinti, facenti parte di un ciclo pittorico narrante episodi della vita di San Rocco, opera dell’artista Cassone.
La torre campanaria, grazie alla presenza del corpo della sagrestia, si presenta all’occhio del visitatore staccata dal fabbricato contiguo innalzandosi al cielo liberamente. La struttura è in muratura portante con paramento esterno in mattoni faccia vista, arricchita nella composizione da archi e curvature nei volumi bassi.