7 buoni motivi per venire in vacanza a settembre a Pisticci
21 Agosto 2023I Calanchi di Pisticci nella serie tv mondiale “La Ruota del Tempo” su Amazon Prime
4 Ottobre 2023Ti accorgi subito di essere in un santuario dell’anima dal silenzio assordante che ti circonda e dalla terra arsa sotto i piedi che ti rapisce e ti trattiene. Se dovessi descrivere la prima sensazione che si prova a Teatro dei Calanchi, a pochi metri da Pisticci in Basilicata, ti direi, in maniera netta, “l’assenza del tempo“. Il tempo non si avverte, è una variabile che non conta. Ciò è causato dallo stupore nel vedere l’argilla plasmata dal vento e dalle acque che ti spedisce dritto su un altro pianeta. Sembra di stare su Marte o sulla Luna o su qualcosa non ancora scoperto dall’uomo. Ed è qui che ci si ritrova magicamente ad analizzare il proprio io attraverso una forma di introspezione unica per ogni essere umano.
Già… l’umano. L’umano che si ritrova a vagare senza meta nell’erebo cercando di ritrovare se stesso ma senza bussola, nella polvere, tra le fiamme e la tormenta di anime dai suoni gutturali, profondi proprio come la dimensione nella quale giace.
È l’Inferno. L’Inferno di Daniele Onorati che nelle notti di agosto risale in superficie portando con se i demoni dall’oltretomba. Senza fronzoli, o artifici contemporanei, i giganti di argilla si fanno tela concedendo spazio alla narrazione, riducendo o aumentando il palcoscenico a seconda del pathos, in una danza ipnotica dalle ombre perentorie. A Teatro dei Calanchi l’ombra diventa essa stessa attrice, si trasforma in materia narrante, comunica luce e dialoga con lo spettatore in un gioco di sguardi e ambiguità.
Tutto questo è Inferno. Tutto questo rappresenta il coraggio che serve a farsi conquistare, seppur restando fermi sulle sedute di paglia, inconsapevoli del fatto che tanto sarà la magia del teatro a condurti lungo i suoi sentieri peccaminosi, in questa terra dalla pelle rugosa ma dal cuore tenero.